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1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo

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A cura di Marco Ciampolini e Emanuela Ferretti.
30 aprile- 15 settembre 2022.

Un’esposizione dedicata alla vicenda progettuale del Memoriale in onore di Michelangelo, promosso nei primi anni Settanta, che vide impegnato l’architetto Giovanni Michelucci

Raccontare un sogno ambizioso e immaginifico, che nasce a Carrara nel poliedrico contesto culturale degli anni sessanta-settanta, permette di far conoscere al grande pubblico una grandiosa idea, testimonianza di un significativo momento storico per la città e il suo territorio. Tale progetto, concepito in una prospettiva rivolta al futuro e segnato da un dialogo serrato tra arte, architettura e scienza, può costituire ancora oggi una preziosa occasione di riflessione per il presente. 

Attraverso importanti prestiti, in particolare di opere mai presentate al pubblico, la mostra restituisce l’articolata e pluriennale evoluzione del progetto, mettendo anche in evidenza connessioni inedite fra gli elaborati grafici di Michelucci (di cui è in mostra una selezione significativa degli oltre 150 disegni realizzati, insieme al plastico del progetto) e le opere del Buonarroti, a testimoniare la ravvicinata e fertile riflessione dell’architetto sull’eredità del maestro. In questo senso spicca la presenza del Dio Fluviale di Michelangelo nei disegni di studio di Michelucci (icona della mostra), che rivela il riconoscimento da parte dell’architetto del consolidato valore didattico della scultura acquisito nei secoli. Tale nesso è evocato dall’inserimento in mostra del modello dell’opera michelangiolesca, appositamente realizzato in occasione del suo recente restauro (2017-2018). 

Il marmo e la sua vitalità si rivelano nelle loro valenze ispiratrici attraverso una selezione di foto d’arte inedite scattate da Ilario Bessi (1903-1986), che è stato testimone diretto e partecipe del dipanarsi degli eventi nel corso degli anni. 

Il percorso espositivo adotta diversificati media: disegni originali, stampe, modelli, fotografie e filmati multimediali. Nello specifico vengono presentate video interviste eseguite per l’occasione, al professore emerito Giorgio Bonsanti direttore del recente restauro del
Dio Fluviale (2018), e all’architetto Piero Micheli responsabile dell’allestimento della mostra di Moore del 1972. Si aggiunge a quest’ultimo il recupero di un importante video-documento curato dal professore emerito Guido Spezza, prodotto durante la mostra dal Gabinetto sperimentale per la ricerca filmata dell’Università di Firenze ed oggi conservato nel Laboratorio Multimediale dell’Ateneo fiorentino. 

A completamento della mostra, all'interno del percorso museale permanente del CARMI, vengono presentate una serie di sculture, pitture e disegni - anch'essi inediti o poco conosciuti - dei secoli XVI-XIX, selezionate dal professore Marco Ciampolini con l’intento di esemplificare l'immensa fortuna del maestro e delle sue opere: l’allestimento prende in esame opere di “ispirazione” michelangiolesca, a partire dal XVI secolo, fino a dipinti di tono spiccatamente narrativo, tipici dell’età Romantica, in cui la riscoperta dei grandi artisti del passato avviene attraverso il racconto delle loro vicende biografiche. Esemplari, in questo senso, sono i dipinti dell’artista di ambito “nazareno” Peter Rittig (
Papa Paolo III Farnese visita Michelangelo nel suo studio, 1834), del livornese Enrico Pollastrini (Michelangelo scopre il David, firmato e datato 1863) e del marchigiano Filippo Bigioli (Vittoria Colonna visita lo studio di Michelangelo, 1850).
Da segnalare, infine, il processo di valorizzazione della collezione stabile del CARMI, che si è arricchita di due ritratti ottocenteschi del Buonarroti e di un importante dipinto di Antonio Puccinelli (1822-1897) raffigurante Michelangelo alle cave (1864), destinato definitivamente al museo dall’Amministrazione Provinciale di Massa e Carrara. Proprio il dipinto di Puccinelli è stato utilizzato nel convegno internazionale del 1975 per la comunicazione delle iniziative collegate alla promozione del progetto del Memoriale di Michelucci, e costituisce dunque un ideale collegamento fra le due sezioni. 
 

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