La mostra, iniziata presso Villa Torlonia con grande riscontro di critica e di presenze, sta proseguendo presso il Centro Arti Plastiche e si concluderà a Forte dei Marmi nella cornice di Villa Bertelli. Arturo Dazzi, nelle alterne vicende della sua accoglienza critica, non è mai stato dimenticato nella città che gli ha dato i natali, Carrara, innestandone la vena artistica nella tradizione millenaria della scultura. Carrara ne ha comunque riconosciuto la grandezza facendo del suo “Cavallino”, inaugurato nel 1952 e posto, come è noto, nell’attuale piazza Matteotti, uno dei simboli condivisi della città. Esso è forse la sintesi più riuscita della componente naturalistica presente nell’estetica dell’autore ed è un’opera fra le più conosciute e amate di quelle che arredano non solo quella piazza, ma l’intera area urbana.
Così Dazzi è tornato a Carrara per dialogare sia con la tradizione artistica locale che con i linguaggi e gli autori della contemporaneità, in un binomio che vuol dar conto delle presenze nella pittura e nella scultura in terra Apuana.
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