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Michelangelo, Carrara e il marmo

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A sculpir cose divine

 

Michelangelo, Carrara e il marmo, i tre protagonisti delle 6 sale tematiche poste al piano nobile dove troviamo riproduzioni del Mosč in scala 1:1, sia finito che in fase d’esecuzione, l’ologramma del David che prende vita in una stanza, video con importanti studiosi e artisti che illustrano la figura del sommo artista, foto d’arte, stampe, e documenti storici, tutto atto a evidenziare il legame di Michelangelo con carrara. Un legame nato con il primo viaggio in cittą compiuto nell’autunno del 1497, per continuare continuativamente fino al marzo 1518, quando  sarą verrą interrotto bruscamente dal papa mediceo Leone X, che impose allo scultore di dare avvio alle nuove cave dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Seravezza nel Capitanato di Pietrasanta, in territorio fiorentino. Delle cave meno gradite a Michelangelo, che per circa due anni avrebbe impegnato le proprie energie cercando di “… domesticare i monti e ammaestrare gli uomini”. Queste fondamentali implicazioni biografiche e professionali, testimoniate anche dalla carta geografica che dą conto dei diversi viaggi di Michelangelo, vengono declinate nelle sale attraverso il ‘paragone delle arti’, pittura, scultura e architettura.

 

Photo credit:  Michael Bertola

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